La Poetica dell'Autunno
Cari tutti, giornate piovose si susseguono invitandoci a stare maggiormente nell’ascolto dell’intimità.
La luce che naturalmente ricerchiamo all’esterno, nell’energia vitale del sole, può essere accesa internamente.
La natura ci porta a un periodo maggiore di riflessione, di attivazione del nostro sole interiore.
I venti destabilizzanti del panorama mondiale e il tema fondamentale di un clima che mina la sicurezza nei nostri luoghi domestici, diviene come un’esortazione al costruire certezze profonde.
La Natura, madre di insegnamenti preziosi, riporta ogni anno alla memoria che tutto finisce! E’ uno stimolo ripetuto all’impermanenza, impermanenza che risponde alla legge inevitabile del cambiamento e del divenire.
Tutto ciò che è vivo ha un ciclo, l’accettazione della verità che tutte le cose inevitabilmente finiscono incoraggia a non attendere per incominciare a vivere in maniera profonda.
E’ il tempo di non aspettare che le cose mutino, che giunga un tempo migliore, nella gratitudine del tempo presente e di ciò che già c’è adesso.
Non procrastinare è la via della libertà, è la via per la pienezza ed è antidoto al rimpianto.
Apriamo dunque la porta delle possibilità!
In questa uggiosità fertile possiamo meditare con coraggio su quale porta aprire. Osservando gli alberi quasi spogli, con le ultime foglie ostinatamente aggrappate ai rami, domandiamoci di cosa possiamo spogliarci con la stessa fiducia rigenerativa della natura.
Quali schemi, relazioni, ferite possiamo lasciare come dono a questo autunno?
Nella sua poetica narrativa viviamo con coraggio il nostro autunno!