‘La vibrazione che dissolve ogni separatività’
In questi giorni si è parlato a lungo di liberazione; la celebrazione degli eventi ci riporta a temi importanti dal punto di vista corale con una risonanza di stimolo individuale.
A che punto ci sentiamo rispetto alla nostra capacità di liberazione? Quanti passaggi abbiamo fatto nella nostra vita personale rispetto a questo tema? E’ un vero e proprio processo interno che ci accompagna nel corso della nostra evoluzione e si attua a vari livelli. Liberarci da cosa e da chi? Schemi, modelli, attitudini, forme pensiero, abitudini, oggetti, relazioni…ognuno di noi può aggiungere una sfera particolare. Spesso diviene come una scatola cinese, quando ci sembra di avere reso libero uno spazio ecco che si propongono nuove possibilità. Lasciare per fare entrare il nuovo.
La liberazione potrebbe essere intesa come un’intensa aspirazione all’unione, come una successione di cancelli che si aprono sull’infinito con la capacità trasformativa. Dà equilibrio alla vita e fa nascere la gioia dell’impegno. Per poter percepire la sua interezza possiamo entrare nella sfera più intima e pura del nostro essere, concedendoci un momento di assoluta quiete.
Il respiro diventa così possibilità di accesso a quella parte di mente che rendiamo sempre più chiara e vibrante con la gentilezza acquisita. Visualizziamo la liberazione come una vibrazione luminosa che si irradia da noi agli altri, diffondendosi a chi ci sta accanto e all’ambiente che ci circonda, fino ad abbracciare tutto il pianeta e l’umanità. E’ un’azione inclusiva orizzontale e con una verticalità definita di unificazione tra cielo e terra.